Cari amici di Havefun,
sono giorni particolari per tutta l’Italia e per la nostra amata città. Per precauzione e senso civico è importante rispettare tutte le norme che ci sono state imposte, ma ciò non vuol dire rinunciare ad una vita normale, piena e divertente. Come sapete, la condivisione è il nostro motore, perciò non possiamo proprio fermare la nostra curiosità e la voglia di vivere Torino. Da ieri 2 marzo, come primo passo verso la normalità, sono stati riaperti teatri, cinema e musei, quindi possiamo approfittare di questo stop lavorativo e scolastico forzato, per visitare luoghi che magari abbiamo sempre avuto voglia di visitare, ma per gli impegni quotidiani ed il lavoro sono rimasti sempre lì ad aspettarci. Per chi invece ha voglia di aria aperta dopo giorni in casa è il momento perfetto per visitare alcuni dei parchi della nostra meravigliosa città, per assaporare questo inizio tiepido di primavera, che può proprio essere la giusta metafora di una città che si ferma ma ben presto è pronta a rifiorire.

Personalmente il mio viaggio cittadino per allontanare lo stress e ritrovare un pò di tranquillità l’ho fatto al parco del Valentino con visita al Borgo Medievale, un vero salto nel passato, in un’altra epoca, del quale parleremo in un altro articolo.
Oggi abbiamo bisogno di tanto, tanto spazio per parlarvi del Parco del Valentino, per i fedelissimi… tranquilli, anche all’interno del parco ci sono vari posti dove poter fare aperitivi pranzi e cene!
Credo che se Torino fosse una casa sicuramente il suo salotto sarebbe il centro, con tutte le piazze eleganti e regali che abbiamo conosciuto negli articoli precedenti e, la sua cucina sarebbe Porta Palazzo con il suo mercato, con tutti i prodotti locali, la varietà di legumi offerti nelle botteghe e d’odore di spezie di varie culture che si mescolano tra di loro, come trionfo di etnie, il suo giardino sarebbe ed è sicuramente il Parco del Valentino.
Il parco non è il più grande della città, ma è primo per bellezza, biodiversità ed affluenza .. negli anni, varie volte, è stato eletto il più bel parco d’Italia.
Biodiversità perché all’interno del parco sono presenti vari esemplari di fauna, numerosi per essere “semplicemente” un parco cittadino, come aironi cinerini, germani reali, anatre e svariati altri.
Meritano una menzione speciale gli scoiattoli! Sono socievoli e curiosi, si avvicinano e cercano cibo proprio dalle nostre mani.
La flora è il vero biglietto da visita, con diversi alberi e arbusti come pioppi, faggi, larici, platani e querce, ma anche ippocastani e aceri, che in autunno sono pura gioia per gli occhi (e per le macchine fotografiche) perché ci consentono di vivere una delle esperienze naturalistiche più belle come il foliage.
La bellezza della struttura del parco, l’architettura paesaggistica, è opera del celebre architetto francese Jean Pierre Barillet Deschamps: concepita per offrire diversi spazi ed esposizioni floreali. Ci presenta piccole cascate, ruscelli, aiuole, un piccolo laghetto che anticamente veniva usato per pattinare, e piccoli sentieri immersi nel verde.
La parte più importante è senz’altro il giardino roccioso che si estende su una grandissima superficie con la presenza di oltre 200 esemplari di piante; negli ultimi anni proteso verso la disabilità con percorso allestito per ipovedenti, con la descrizione delle varie piante in lingua braille.

All’interno del parco è presente il giardino botanico risalente al 1961 che è il più grande d’Italia e nel 1965 venne annesso il roseto con oltre 2000 esemplari ancora oggi esistenti.
La bellezza del Parco del Valentino è sicuramente dovuta anche al contesto nel quale sorge, costeggiato dal fiume Po, con vista sulla collina torinese.. con il suo verde e le varie splendide e storiche chiese come la Gran madre, il Convento dei Frati Cappuccini e la Basilica di Superga, sembra di ammirare un quadro di Monet.
Nel parco ha sede l’omonimo Castello del Valentino, dimora sabauda inserita nel patrimonio dell’umanità UNESCO. Era una delle residenze più ricercate per cerimonie e feste.
Nel 1620 Maria Cristina di Francia ricevette questo castello come dono di nozze e propose modifiche e cambiamenti .Gli interni in particolare, furono gestiti con inestimabile cura tra stucchi bianchi e dorati, affreschi e materiali di pregio.
Una curiosità è data dal nome delle sale, nomi fiabeschi come sala delle rose, sala dei gigli, sala dello zodiaco.
Ad oggi il castello è di proprietà del Politecnico di Torino e, i fortunati futuri architetti fanno lezione proprio in alcune di queste sale.
Il parco è comunque una sorta di museo cielo aperto, passeggiando a piedi, o in bici ci imbattiamo in diverse opere architettoniche come ad esempio la Fontana dei 12 mesi, dell’architetto Carlo Ceppi.
È una fontana con quattro gruppi di statue dedicate ai fiumi piemontesi Po, Dora, Sangone e Stura e da dodici statue femminili che rappresentano i mesi dell’anno. E’ bellissima sempre, ma principalmente al tramonto con i giochi di luce.

Una chicca è data anche da alcune opere più recenti, che conferiscono un tocco ancora più romantico al paesaggio e alle nostre passeggiate, come i “lampioni innamorati”.
La storia del parco è databile al 1600 come parco privato della famiglia dei Savoia che risiedeva nel Castello del Valentino, successivamente, intorno alla metà del 1800 a seguito di una riqualificazione urbanistica divenne di proprietà cittadina.
La sua inaugurazione avvenne nel 1898 in occasione dell’Esposizione Nazionale di Prodotti per l’Industria.
Da allora il parco è teatro di diverse manifestazioni ed eventi cittadini e non, di grande importanza internazionale come il Salone dell’Auto che, tra gli altri ,accoglie migliaia di turisti da tutto il mondo.
Il nome si presuppone derivi da una cappella antichissima in onore di San Valentino, negli anni purtroppo andata distrutta .
Insomma, una passeggiata al Parco può essere in realtà una passeggiata nella storia e nella natura, ma anche nell’arte e nella cultura.
In tutto il parco ci sono diversi chioschetti per fare uno spuntino, per chi volesse cenare o fare aperitivo ci sono diverse scelte come l’Imbarco Perosino e l’Imbarchino, entrambi suggestivi e romantici, o il Caffè del Borgo Medievale, situato appunto all’interno del borgo con vista sul fiume, unico nel suo genere .
Vi invitiamo davvero a riscoprire una perla di Torino, il polmone verde di questa città, potrete sicuramente perdere la testa per un’esperienza a costo zero!
A presto
Giada
HAVEFUN!